“Spenderete solo buone parole sulla Russia? Supportate Vladimir Putin?
Siete d’accordo che chi infrange il regolamento del gruppo, va escluso?
Se avete risposto tre volte sì, allora siete i benvenuti.“
* * * * *
Premessa importante e dovuta: questo non è un approfondimento politico, non è un articolo che vuole dare giudizi o argomentare punti di vista. E soprattutto, non vuole essere un pezzo ironico. È una brevissima etnografia digitale, che mappa, osserva e descrive i tratti comuni delle (insospettabili) community che si riconoscono nel leader e nella cultura della sua Nazione. Il terreno di ricerca, dunque, sono i gruppi su Facebook; il campione sono alcuni gruppi francesi, inglesi e italiani.
Già, perché sono decine e decine i ritrovi sul social statunitense dei supporter del presidente della Federazione Russa. Sono soprattutto d’oltralpe (in testa Les amis occidentaux de Vladimir POUTIN), con qualche singolare eccezione britannica e nostrana (Friends of Vladimir Putin and the Russia, Vladimir Putin Supporters, Noi stiamo con la Russia di Putin, IO STO CON PUTIN, e Movimento Italia con Putin).
A colpire è una passione geograficamente trasversale.
In primis, guerra, soldati ed esercito. Un esempio: qui sotto una foto tratta dalla pagina pubblica Facebook Diana dalla Russia, spesso ricondivisa nelle community italiane.
Ma non è l’unica che viene ripresa.
Un altro esempio significativo lo si rintraccia in Spetsnaz Forze Speciali Russe sui corpi speciali sovietici, con tanto di felpine celebrative in vendita a partire dai 24,99 euro, come la Felpa Poligono AK47 “dedicata a chi preferisce due tiri al poligono anzichè al pallone”. La più cara? La Felpa Con Cappuccio VLADIMIR PUTIN ICONA MONDIALE.
Disponibile con o senza cappuccio, in verde o blu.
Ai ricordi amarcord in tuta mimetica e all’esaltazione della figura di Putin, si alternano link a news del momento, di politica, sport e costume. Oltre PutinMania, la fonte ufficiale preferita è Sputnik News, agenzia con sede a Mosca e redazioni in tutto il mondo.
Dai Servizi Segreti ucraini che cercano di reclutare parenti dei militari russi a Silvio Berlusconi che vola da Putin per il compleanno, dalla presentazione del libro Un mondo senza la Russia? al Pastore che trova nella Bibbia la data dell’apocalisse e il ruolo che avrà la Russia.
Fino alle bellezze siberiane nei campi.
Inizia l’articolo: “Con queste foto il lavoro dei nostri agricoltori durante il raccolto diventerà sicuramente più divertente!”
Dietro all’obiettivo c’è il fotografo e l’allenatore di Wushu Sergey Sukhovey.E il testo che accompagna le giovani tra una balla di fieno e una staccionata avverte:
“Gli agricoltori ora affrontano un periodo molto impegnativo: il raccolto.
Ma foto così belle, forse, tireranno su l’umore dei nostri agricoltori.
Sfortunatamente, il tempo non è buono.”
Ma scendiamo più in profondità negli scambi. Seconda e ultima premessa: non riportiamo gli scambi originali e i link alle fonti per non ledere in alcun modo sensibilità e privacy. Non è questo lo scopo.
* * * * *
9 tratti comuni che emergono da Facebook
- L’amore, incondizionato, per lo zar. Cuori, dichiarazioni, emoji con i baci. Tra le notizie di costume più commentate e ricondivise, l’uscita del calendario 2019, con il presidente a bagno nelle acque ghiacciate all’abbraccio con un cucciolo. Come riporta l’HuffPost, può essere acquistato su eBay con 20 euro.
- Le gallery fotografiche amatoriali, che accostano per lo più immagini celebrative di Putin con la maestosità dei palazzi moscoviti. È lui stesso un monumento nazionale.
- I giudizi sulla linea politica da tenere. Se il Governo in carica (che sia Berlusconi, Salvini o qualcuno dei 5Stelle, in realtà sembra essere del tutto secondario) andrà incontro alla Russia, allora sarà adorato. In generale, per quello che riguarda i gruppi italiani, emerge fiducia in Conte, benché sia richiesto di non parlare di politica interna per non andare off topic.
- Una scarsa — se non nulla — simpatia per gli Stati Uniti. Probabilmente inutile sottolinearlo, ma l’indagine lo conferma. Spesso gli americani vengono apostrofati come “americazzi”.
- La confidenza con le armi e i carri armati. Conoscono storia, modelli, reperibilità. Hanno una grande dimestichezza con le sigle.
- Un proprio codice etico interno. Insomma, se si sgarra, si è bannati. Ad esempio, no a certe offese “non politicamente corrette” contro “gli africani”, perché “neanche gli americani si offendono così”.
- Le relazioni, gestite come una famiglia. Chi fa parte di questi gruppi si sente compreso, a casa, tra i propri simili. Succede sia in Italia, che all’estero (“thank you brothers and sisters for being part of this”). Più raramente invece appaiono indicazioni di relazione amicale.
- La provenienza: i gruppi non sono solo frequentati da persone di origine russa. Dunque, non sono gruppi di expa o nostalgici delle proprie radici, ma di persone che si riconoscono in una visione diversa.
- L’estetica, con un largo uso di fotomontaggi. Di nuovo, mirano a creare analogie tra la forza di Putin e quella di animali (orsi, tigri, lupi) e cose (statue celebrative, armi, carri armati, treni in corsa).
* * * * *
BONUS EXTRA
Nei negozi di souvenir russi vengono venduti calendari, magliette, tazze, portachiavi e sottobicchieri con l’immagine di Putin.
E anche del tè.
Ovviamente il Cremlino se ne dissocia.