Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, coloro che sono nati tra il 1945 e il 1964 hanno vissuto da protagonisti una delle fasi più straordinarie della storia contemporanea: il boom economico e demografico. Questa generazione ha visto emergere nuovi modelli di consumo e benessere, diventando spettatrice e in molti casi attiva e partecipe di eventi epocali come le rivoluzioni culturali di Woodstock, il movimento pacifista contro la guerra del Vietnam e l’espansione di nuovi ideali di libertà individuale. La televisione, mezzo di comunicazione per eccellenza di quell’epoca, ha giocato un ruolo cruciale nel plasmare le mentalità e le abitudini quotidiane, contribuendo a diffondere una cultura di massa che accomunava milioni di persone. Ma quali sono le caratteristiche principali dei Boomer oggi?
Le radici ribelli
Ora che i membri di questa generazione, spesso chiamata “baby boomer”, si avviano verso la terza età, si trovano di fronte a nuove sfide e a cambiamenti profondi, ma con un tratto distintivo: molti di loro rifiutano di conformarsi agli stereotipi legati all’invecchiamento. Le radici ribelli, nate nel contesto delle lotte e delle rivendicazioni sociali e culturali degli anni ’60 e ’70, continuano a influenzare il loro modo di vivere oggi. Questo spirito anticonformista li rende inaspettatamente più empatici verso le incertezze e le difficoltà che affliggono le generazioni più giovani, con le quali condividono una certa comprensione per la precarietà e il desiderio di cambiamento.
A tutta tecnologia
Un altro luogo comune da sfatare riguarda la percezione che i boomer siano tecnologicamente arretrati. Contrariamente a quanto si possa pensare, molti di loro hanno saputo adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie, dimostrando una notevole capacità di apprendimento e flessibilità. Nonostante non siano cresciuti con i social media, oggi li utilizzano con crescente disinvoltura. Facebook, in particolare, è diventato uno dei loro spazi preferiti, poiché permette loro di mantenere vive le connessioni con amici e familiari, oltre a offrire una piattaforma per condividere ricordi, opinioni e esperienze.
Ma non è tutto: i boomer hanno scoperto nel mondo digitale un’opportunità preziosa per coltivare nuovi interessi e costruire comunità virtuali. Partecipano attivamente a gruppi online, spesso legati a passioni comuni o alla vita locale, trovando in queste community un modo per connettersi con coetanei che condividono gli stessi hobby o che vivono nella loro stessa zona. La tecnologia, quindi, non è vista come una barriera, ma come uno strumento di inclusione sociale e di arricchimento personale, sfidando ulteriormente l’immagine di una generazione che sarebbe destinata a rimanere indietro in un mondo sempre più digitale.
Come senza età
Il vero dilemma dei Boomer oggi è tra il lasciare da parte la giovinezza e l’abbracciare l’età avanzata, perché non sono ancora pronti a rinunciare allo spirito giovane che hanno coltivato sin da bambini. Tuttavia, per la maggior parte di loro vince una sensazione di soddisfazione e appagamento che nei venti o trent’anni della vita non si riesce davvero a raggiungere.
Esiste una differenza significativa tra il modo in cui percepiscono la pensione rispetto alla generazione ancora precedente dei Senior. Per quest’ultimi, il pensionamento rappresentava una una sorta di spartiacque tra due vite distinte: quella lavorativa e quella post-lavorativa. I Boomer, invece, stanno vivendo una sorta di “senza età”, una transizione più fluida verso una nuova fase della vita: il pensionamento non è la fine di tutto, ma un’opportunità per continuare a lavorare o a contribuire al mondo, anche attraverso le proprie relazioni personali. Anche se parte di questa dinamica è sicuramente legata a motivi economici, sappiamo che il lavoro fornisce molto di più di un semplice stipendio: contribuisce alla loro identità, a definire chi sono.
I legami e le relazioni
I Boomer sono entrati in quella che potremmo definire un’economia basata sulle passioni, dove chi ha abbastanza tempo e risorse si dedica a ciò che ama. Le persone più anziane stanno trovando altre persone che condividono gli stessi interessi, sia online che nella vita reale, e questo le rende molto portate a conoscere nuove persone. Lo spazio fisico conta molto meno rispetto a prima. Quello che li preoccupa di più è la solitudine. Già molti dei Boomer più anziani si sentono isolati, poiché non hanno più tanti parenti o amici stretti, e gli habitat digitali diventano un modo per stabilire connessioni significative.
I membri di questa generazione hanno raggiunto un’età in cui molti di loro hanno perso amici, coniugi o familiari stretti, lasciando un vuoto emotivo difficile da colmare, soprattutto in età avanzata, quando si è ormai radicati nelle proprie abitudini e si incontrano meno persone nuove. Questo bisogno di nuove connessioni è aggravato dal fatto che i loro figli della generazione Y stanno posticipando sempre di più l’idea di avere figli. La mancanza di nipoti, che tradizionalmente rappresentano un ponte naturale tra le generazioni e un’importante fonte di legame affettivo, priva molti boomer di quella dinamica familiare e intergenerazionale che spesso riempie la vita di chi invecchia.
Più controllo sulla salute
Le recenti innovazioni nella tecnologia sanitaria – insieme a una competenza acquisita nell’uso degli smartphone – hanno dato ai baby boomer la possibilità di prendere un controllo attivo nella gestione della propria salute. Grazie a dispositivi indossabili e tecnologie di monitoraggio, possono monitorare autonomamente parametri vitali, attività fisica e condizioni croniche. Questi strumenti, che vanno dai fitness tracker agli smartwatch con funzioni avanzate di salute, rappresentano un importante passo avanti nell’empowerment della terza età, aiutando a mantenere uno stile di vita più sano e proattivo.
Tuttavia, non tutte le tecnologie sono riuscite ad adattarsi pienamente alle esigenze degli anziani. Molti strumenti digitali e dispositivi non sono progettati pensando a chi ha difficoltà visive, uditive o motorie, il che rende la loro fruizione complicata per una parte significativa della popolazione boomer. Ciò suggerisce che le aziende tecnologiche dovrebbero anticipare meglio le esigenze di questo gruppo demografico, considerando che gli anziani sono spesso coloro che beneficerebbero maggiormente del supporto che la tecnologia può offrire. Il futuro della tecnologia sanitaria, quindi, non riguarda solo l’innovazione, ma anche l’inclusività. Ad esempio, interfacce utente più intuitive, testi più grandi, istruzioni semplificate e funzioni di assistenza vocale migliorate potrebbero fare una grande differenza.