Scuro Chiaro

Negli ultimi anni, il Giappone ha iniziato a confrontarsi con sfide culturali e sociali senza precedenti, che mettono in discussione la sua tradizionale omogeneità. La crescente pressione demografica, segnata da un tasso di natalità in calo e da una popolazione sempre più anziana, richiede un ripensamento profondo delle politiche migratorie e dell’accoglienza. C’è un numero sempre maggiore di persone non giapponesi che arrivano nel Paese, spesso da nazioni in via di sviluppo, mettendo la società giapponese di fronte alla necessità di abbracciare e integrare la diversità culturale.

Un altro aspetto cruciale è il ruolo dei giovani giapponesi, che grazie all’accesso a risorse online e a un’educazione sempre più internazionale, sono più aperti a nuove idee e culture. Attraverso i social media e le piattaforme di streaming, queste nuove generazioni stanno iniziando a modellare una società più inclusiva e consapevole delle sue diversità. Tuttavia, il cammino verso un’accettazione più ampia non è privo di ostacoli. In questo contesto, qui a BUNS oggi raccogliamo alcuni segnali deboli significativi per provare a comprendere come il Giappone stia lentamente ma inesorabilmente modificando le proprie percezioni e atteggiamenti nei confronti della diversità, con l’obiettivo di costruire un futuro più inclusivo per tutti.

Dai piatti in cucina ai circuiti stampati

Iniziamo da qui. Fondata da una famiglia di artisti ceramici nel 1800, Maruwa ha inizialmente guadagnato notorietà per la creazione di piatti utilizzati nella cucina giapponese. Tuttavia, negli anni Sessanta, l’azienda ha iniziato a trasformarsi, passando alla produzione di ceramiche per circuiti stampati e semiconduttori. Oggi, con l’esplosione dell’IA che sta portando a un aumento dei consumi energetici, Maruwa ha registrato un incremento della domanda per i suoi prodotti, noti per la loro eccellente conduttività termica. Quando si dice… adattarsi ai tempi.

Il tour dei bagni pubblici

Intanto, i turisti di Tokyo ora hanno l’opportunità di esplorare le meraviglie moderne della città attraverso un’esperienza unica: il Tokyo Toilet Shuttle, ispirato al film Perfect Days, un lungometraggio nominato all’Oscar che racconta la storia di un addetto alla pulizia dei bagni nel quartiere di Shibuya. Questo tour di due ore mette in mostra i bagni pubblici della zona progettati da figure rinomate, come l’architetto giapponese Tadao Ando.

I neo papà quarantenni

Fathering Japan, un’organizzazione non profit, ha lanciato il Senior Papa Project per costruire una comunità tra i padri “più anziani” in Giappone. Negli ultimi anni, si sono verificati importanti cambiamenti rispetto alla paternità e al matrimonio nel Paese, con l’aumento della percentuale di uomini non sposati passata dal 12,57% nel 2000 al 28,25% nel 2020, e con la paternità che si sta spostando sempre più in là negli anni, raggiungendo anche i 40 anni. Sebbene tali cambiamenti offrano maggiore libertà personale e un’attenzione maggiore al successo professionale agli uomini, essere padri più avanti nella vita comporta anche delle difficoltà – dove spesso oltre a gestire lo stress della crescita dei figli, si prendono anche cura di parenti anziani.

L’alga Hello Kitty

In occasione dell’Expo Osaka-Kansai 2025, Hello Kitty assumerà le sembianze di 32 diverse varietà di alghe nel Padiglione del Giappone. Questo allestimento ha l’obiettivo di educare i visitatori sulle molteplici forme delle alghe e sul loro potenziale per affrontare le sfide globali, dalla produzione di energia sostenibile all’approvvigionamento alimentare. Combinando la popolarità di Hello Kitty con la scienza ambientale, il padiglione spera di coinvolgere un pubblico ampio in discussioni sulla sostenibilità. L’esposizione presenterà anche una dimostrazione dal vivo della coltivazione di spirulina, offrendo così un’esperienza pratica e immersiva per i visitatori, che potranno esplorare soluzioni ecologiche.

Un Tinder con AI

Loverse, una startup giapponese specializzata in intelligenza artificiale, offre compagnia digitale agli uomini single di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Gli sviluppatori dell’app hanno raccolto 30 milioni di yen (oltre 204.000 dollari) per ampliare l’offerta di personaggi e attrarre comunità LGBTQ+ e donne.

Il fare le cose

Crafty è una piattaforma social dedicata ad artigiani e creatori progettata per utenti che si dedicano a mestieri specializzati, come la ceramica giapponese tradizionale e il caffè artigianale. Fondamentale nella sua filosofia è il concetto di monozukuri, che enfatizza la qualità elevata e l’arte del fare, permettendo agli artigiani di costruire un portfolio e di creare reti per opportunità commerciali.

Altari minimalisti

L’azienda Yuidan trasforma i tradizionali altari buddisti per la casa di dimensioni standard (butsuda) in versioni palmari, più adatte agli appartamenti rispetto a quelli a grandezza naturale, che occupano molto spazio. Il processo inizia con una cerimonia templare per trasferire le anime degli antenati, dopo di che artigiani esperti realizzano miniature utilizzando legno o bambù originali. È possibile ordinare più copie per i vari membri della famiglia e accessori in miniatura, come le campane sonore, possono essere richiesti insieme all’altare.

Nuova vita alle case popolari

Un tempo simboli della classe media nel Giappone del dopoguerra, i danchi sono stati stigmatizzati come una soluzione abitativa economica per persone a basso reddito o per anziani, contribuendo così all’epidemia di solitudine che colpisce quest’ultima categoria. Per contrastare la situazione, Muji ha collaborato di recente con UR su iniziative destinate a dare nuova vita ai danchi. Una di queste prevede di renderli più orientati alla comunità, costruendo piazze e altri spazi pubblici nelle vicinanze e organizzando eventi come mercati temporanei e laboratori che coinvolgono i residenti locali per favorire così la creazione di legami.

Funerale in dissolvenza

In Giappone, il “Deep Sea Funeral” di Mondial offre un’urna realizzata in una pietra naturale chiamata mudstone, proveniente da Okinawa, che si dissolve in acqua – così da ridurre al minimo le tracce materiali che lasciano dietro di sé i defunti. L’azienda fornisce anche un certificato di sepoltura e un marcatore virtuale della tomba, con tanto di cordinate del sito, condivisibili tramite Google Earth. Non solo: per i clienti è disponibile anche la possibilità di creare avatar digitali del defunto come opzione aggiuntiva, consentendo a familiari e amici di “comunicare” con i propri cari attraverso un’interfaccia basata sull’intelligenza artificiale.