Dark Light

Negli ultimi anni il dibattito sul tempo davanti agli schermi da parte dei bambini della Generazione Alpha è stato molto acceso. E se i genitori Millennial cercano di trovare un equilibrio, la Generazione Z è assai critica e si sta ripromettendo di non crescere bambini dipendenti dall’iPad. Su TikTok, gli Z si sono addirittura lanciati in sfoghi contro questo comportamento, denunciando i genitori permissivi e i capricci dei piccoli. In un video, Gabe Escobar ha esortato i propri coetanei a fare una promessa per quando nasceranno i loro figli Beta:

“Giuriamo che non cresceremo bambini dipendenti dall’iPad. […] State schiaffando schermi e contenuti davanti a questi bambini sin dalla nascita.”

Escobar ha continuato affermando che probabilmente oggi i bambini “non sanno leggere” e “non hanno immaginazione” e ha chiesto ai genitori: “Davvero non riuscite a far comportare bene vostro figlio per più di cinque secondi?

Senza dubbio la reazione della Generazione Z rispecchia una crescente consapevolezza e frustrazione verso l’influenza sempre più pervasiva della tecnologia nella vita dei bambini. Cresciuti in un periodo di transizione tecnologica, gli Z ricordano un’infanzia in cui la tecnologia stava iniziando a prendere piede, ma non dominava ancora la vita quotidiana. Per molti di loro, vedere i piccoli Alpha completamente immersi negli schermi crea una dissonanza rispetto alla loro visione di un’infanzia percepita più equilibrata e sana. Al contempo, molti genitori della Generazione Y si trovano ad affrontare un dilemma: vivono in un mondo dove la tecnologia è onnipresente e spesso inevitabile, soprattutto considerando le esigenze lavorative e familiari. In questo contesto, il tablet può diventare uno strumento utile per momenti di svago o persino apprendimento, ma la sfida è gestirne l’uso senza che diventi una dipendenza.

Per una generazione che passa in media sette ore al giorno sui propri telefoni, la critica rivolta ai “bambini iPad” potrebbe sembrare un po’ ipocrita. Ma tale tensione tra generazioni potrebbe riflettere cambiamenti più ampi nella società, dove il ritmo frenetico della vita moderna e l’accesso costante alla tecnologia stanno trasformando le modalità di interazione tra genitori e figli.

La Generazione Alpha è spesso definita come “mini-Millennial” a causa della loro tendenza a imitare le abitudini digitali (e le preferenze di brand) dei genitori Y. Molti genitori si trovano in una posizione intermedia tra il promuovere un’astinenza totale e il concedere totale libertà, optando per un approccio di compromesso che impone regole.

Alcuni stanno sperimentando il cosiddetto “anti-dopamine parenting“, che prevede di sostituire parte del tempo passato davanti agli schermi con attività che rilasciano dopamina, come ascoltare musica o stare a contatto con la natura. Un’altra strategia consiste nel far aspettare i bambini per due o cinque minuti quando chiedono più tempo con l’iPad – a quel punto, il desiderio spesso si attenua (o almeno si spera).

L’emergere di piattaforme educative e di giochi interattivi come Fortnite e Minecraft rappresenta una grande opportunità per i bambini di imparare in modo divertente, promuovendo al contempo competenze fondamentali come il pensiero critico, la risoluzione di problemi e la collaborazione. I brand che riescono a integrare esperienze educative all’interno di questi spazi digitali possono non solo offrire un valore immediato, ma anche costruire una relazione di fiducia a lungo termine con genitori e figli. Ciò diventa particolarmente importante man mano che la Generazione Alpha cresce (e la Beta nasce), con aspettative sempre più alte per quanto riguarda l’accesso a risorse educative che siano non solo coinvolgenti ma anche di alta qualità.

La campagna “Square Eyed Boy” della BBC utilizza un toccante spot in stop-motion per rassicurare i genitori sul fatto che, se utilizzati responsabilmente, gli schermi possono essere uno strumento potente per i loro figli. La storia mostra come il tempo trascorso davanti agli schermi (soprattutto con contenuti della BBC, ovvio) possa favorire l’apprendimento, l’espressione delle idee e lo sviluppo delle capacità comunicative.