A chi pensate quando sentite il modo di dire influencer sui social? Con tutta probabilità a una giovane donna (meno probabilmente uomo), nei canoni classici della bellezza, che si veste bene, e si trucca ancora meglio. Instagram è quel luogo dove pop e glamour hanno domandato da sempre, benché gli ideali di bellezza e di che cosa significa esseree popolari continuano a cambiare. Per fortuna, una nuova ondata di influencer sta prendendo forma sui social media. In un’epoca di iper-accessibilità, le persone seguono gli influencer perché rappresentano più da vicino loro e i loro interessi.
Allo stesso tempo, altri stereotipi si sgretolano. Prendiamo l’area pesi delle palestre, dominio di uomini che potevano ostentare testosterone, mascolinità e muscoli. Oggi c’è un numero sempre più crescente di giovani donne che in realtà si allenano con i pesi, per consolidare la loro forza fisica e mentale, sfidando gli ideali antiquati legati all’essere femmine. Sollevare pesi, spesso, è sinonimo di forza e indipendenza. Non è un caso se su Instagram si possono trovare oltre 27 milioni di post taggati con #girlswholift.
Un nuovo trend, dunque, alimentato dalla consapevolezza riguardo i benefici dell’allenamento della forza, come ad esempio la perdita di grasso, l’aumento del dispendio calorico e il rimodellamento della figura. Le #girlswholift sono sia principianti – donne che non hanno mai messo piede in palestra prima – sia professioniste e concorrenti esperte di bodybuilding.
Tra queste ci sono sia personal trainer, come la webstar istruttrice Alice Liveing, che influencer, come Carys Gray e Grace Fit UK – fino a donne come Laura Davenport, che ha documentato online la sua esperienza in palestra. Persone che stanno cambiando il modo in cui le donne si confrontano con il fitness e aiutano le altre donne a cambiare la loro percezione di come dovrebbe essere il corpo femminile.
Parallelamente alle community online su Instagram, stanno nascendo anche realtà sul territorio innovative, come nel caso di F45 – un franchising di workout di gruppo su scala nazionale importato nel Regno Unito dall’Australia. Particolarità: una netta maggioranza di donne.
Cambia anche l’abbigliamento. Basta fare una breve osservazione su Instagram o sfogliare una rivista di settore per notare come le appassionate di fitness sono solitamente vestite con abiti aderenti al corpo. Sono finiti dunque i retaggi degli anni ’80-’90, quei giorni in cui un paio di pantaloncini larghi, una maglietta rigonfia e qualsiasi vecchio straccio rappresentava un abbigliamento accettabile per l’allenamento.
E così, diversi marchi di fitness e atletica hanno fatto successo soddisfando il desiderio delle donne di apparire eleganti e sentirsi a proprio agio mentre si muovono. Ad esempio, Gymshark ha fatto fuori in pochi minuti alcune collezioni che poi hanno raggiunto prezzi elevati sul mercato della rivendita; uno stratagemma che serve ad aumentare l’hype intorno agli articoli e sviluppare un senso di comunità tra i pochi fortunati che si ritrovano le loro mani un pezzo del brand. Inoltre, ha collaborato con un certo numero di blogger influenti, promuovendo un senso di naturale autenticità.
Just Strong è ancora più esplicito e si focalizza sull’activewear progettato “per potenziare e motivare le donne ad essere forti” con crop top, felpe e leggings.
C’è da registrare anche l’ascesa di palestre e centri fitness boutique pensati per le donne, come la Kobox e il 45 Grand di Nike tra manubri e pesi dai colori vivaci. Su Instagram ci sono quasi tre milioni di contenuti taggati con #gymselfie, rivelando anche l’orgoglio e il piacere di condividere il momento. Un dettaglio che rivela l’esigenza di star bene in palestra in tutti i sensi.
Il brand Pretty Athletic, ad esempio, soddisfa questa necessità con prodotti vegani e naturali creati appositamente per le appassionate di fitness e per aiutare la preparazione della loro pelle prima dell’allenamento (e per lenirla in seguito).
In verità, non si tratta solo di condividere le immagini online su Instagram, ma in chi potremmo imbatterci in palestra mentre ci alleniamo. Per questo Sweat Cosmetics ha creato una gamma di make-up a base di minerali e resistente al sudore in collaborazione con cinque atlete professioniste. La linea Fit di Clinique si rivolge a problematiche specifiche per lo sport come il rossore e i pori ostruiti; Tarte Cosmetics vende “gli indispensabili per la borsa da ginnastica”.