Scuro Chiaro

Ebbene sì: anche per la Generazione Alpha, un po’ come per i genitori Millennial, gli zii X e i nonni Baby Boomer, lo skateboard non è solo uno sport, ma un’opportunità per costruire una comunità, canalizzare la creatività ed esprimere se stessi. E in questi ultimi anni TikTok ha giocato un ruolo significativo nell’aumentare la visibilità globale dello skateboard. A oggi ci sono oltre tre milioni di post con l’hashtag #skateboarding e quasi 200.000 con #skatetok. Insieme a YouTube e Instagram, la piattaforma ha contribuito a portare nuovi spettatori nel mondo dello skateboard. In tutto questo, i preadolescenti Alpha non solo stanno seguendo la tendenza, ma la sta anche trasformando, combinando tra loro nuovi stili e influenze culturali.

Lo skateboard ha fatto molta strada dagli anni Sessanta, quando è stato inventato il primo modello e si è diffuso uno stile di vita che affonda le radici nella California del sud e nel surf. Oggi giovanissimi sportivi come Arisa Trew rinnovano e contribuiscono al fascino dello skateboard con le proprie imprese: a soli 14 anni è diventata la più giovane medaglia d’oro olimpica dell’Australia. Con figure come Trew da ammirare e piattaforme come TikTok per connettersi e mostrare le proprie abilità, gli skateboarder Alpha stanno inaugurando una nuova era di questa passione.

Prendiamo proprio le Olimpiadi: a differenza di altri sport con un’età minima – come accade con la boxe, ad esempio – lo skateboard è uno dei pochi sport che permette agli atleti di qualsiasi età di partecipare. Quest’anno i Giochi hanno introdotto giovani talenti come la cinese Zheng Haohao, 11 anni, che ha gareggiato nello Skateboarding femminile insieme alla thailandese Vareeraya Sukasem, 12 anni, la finlandese Heili Sirviö, 13 anni, e la canadese Fay De Fazio Ebert, 14 anni.

Ma perché è così affascinante e intergenerazionale? Innanzitutto, è un gioco libero: non ci sono uniformi, regole e allenatori. È possibile praticarlo ovunque, senza costi se non quelli dello skate. È rispettoso, con una sorta di educato linguaggio non verbale tra chi partecipa. È diverso dagli sport di squadra, dove spesso l’obiettivo principale è vincere. È creativo, perché ognuno impara dall’esperienza e sì, soprattutto dalle cadute.

Inoltre, si aggiunge un aspetto digitale. Video virali e hashtag di tendenza hanno trasformato lo skateboard in uno spettacolo digitale che va ben oltre lo skatepark cittadino. Ci sono, infatti, app per monitorare i progressi, migliorare le tecniche e persino creare skateboard personalizzati attraverso strumenti online. Al contempo, realtà aumentata e virtuale aiutano i nuovi giovani skater a esercitarsi e a esplorare virtualmente gli skatepark.

C’è anche un cambio di narrativa notevole: la comunità dello skateboard si è evoluta superando lo stereotipo del “ragazzo skater”, con un significativo aumento delle skater donne. Le “skater girl” hanno alimentato questa rinascita e hanno iniziato a promuovere un’estetica tutta loro su piattaforme come Pinterest. Il collettivo FroSkate di Chicago, guidato da donne nere, ne è un esempio concreto. Anche in Italia non mancano i riferimenti.

Infine, se da un lato è un hobby che incoraggia l’autosufficienza, dall’altro lato è e uno dei modi migliori in cui si possono fare nuove amicizie, costruire un senso di comunità e coltivare legami duraturi.

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