Fashion e letteratura sono da sempre connesse, ma in questi ultimi anni la loro sinergia invita il pubblico a riscoprire il valore senza tempo della moda attraverso l’intramontabile fascino dei libri.
Il designer inglese Kim Jones, per il suo debutto alla guida creativa di Fendi, ha preso ispirazione dal romanzo Orlando di Virginia Woolf del 1928, creando pochette a forma di libro e incise con citazioni del testo su borse da sera e stivali in pelle. Alla sfilata autunno/inverno 2023 di Proenza Schouler, l’attrice Chloë Sevigny ha letto pagine tratte dai diari di Ottessa Moshfegh, autrice di Il mio anno di riposo e oblio (ed. Feltrinelli). In ogni collezione di Altuzarra gli ospiti trovano un libro sui propri sedili, con pagine che riportano immagini, schizzi e campioni di tessuto ispirati alla stagione in corso; per questo autunno, ad esempio, l’ispirazione arrivata da Henrik Ibsen.
E ancora, in occasione della sfilata primavera/estate 2024 uomo di Valentino, l’ex direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha invitato gli ospiti all’evento The Narratives, omaggiando il pubblico con edizioni speciali di Una vita come tante, il celebre romanzo di Hanya Yanagihara. Durante l’evento sono apparse citazioni tratte dal libro direttamente sui capi della collezione: tra queste, le parole di Yanagihara “Siamo così vecchi che siamo diventati giovani di nuovo”, rispecchiando perfettamente il tono fresco e giovane della collezione.
Comunità letterarie come #BookTok e tendenze come quella della bookshelf wealth con la sua estetica di scaffali sovraccarichi di libri suscitano reazioni contrastanti. Alcuni critici vedono in questa visione dei libri come semplici accessori un atteggiamento superficiale, che si estende anche alla moda. Ma come spiega il giornalista di moda Simon Chilvers in questo pezzo sul Financial Times, in un mondo con sempre più sfilate e collezioni, prendere un libro e fermarsi con se stessi significa fermare il tempo e dare importanza al momento, quasi fosse un antidopo ai social. Un anti-scroll.
Ad ogni modo, è interessante vedere come i brand prendano ispirazione dalla letteratura, dalla creazione di prodotti che omaggiano libri all’adozione di riferimenti letterari nei loro messaggi. A Parigi il nuovo spazio Babylone di Saint Laurent offre libri, arte e musica per coinvolgere il pubblico in attività culturali diverse. E ancora, il pop-up estivo di Miu Miu “Summer Reads” ha distribuito in otto paesi letteratura femminista, scatenando un successo virale.
Ma come leggere il fenomeno? Questa tendenza si lega profondamente a un cambiamento nei desideri e nei valori dei consumatori contemporanei, in particolare delle generazioni più giovani, come i Millennial e la Gen Z, che sono sempre più alla ricerca di significato, intellettualità e autenticità. Di fronte a un mondo in rapida digitalizzazione, molti giovani riscoprono il piacere della lettura e del contatto con il mondo fisico, preferendo spesso la carta ai formati digitali e rivalutando il valore della cultura e del tempo rallentato, in contrapposizione al ritmo frenetico dei social media.
Come abbiamo visto, i brand arrivano fino a incorporare le parole di scrittori iconici nei loro capi per creare un legame tra moda e letteratura che va oltre il mero omaggio estetico, trasformando le loro collezioni in racconti narrativi e simbolici. Questo ritorno alla letteratura nella moda rispecchia un bisogno collettivo di profondità e riflessione: indossare una citazione o un simbolo letterario diventa un atto di espressione personale e culturale, in cui il consumatore non cerca solo il lusso, ma anche la possibilità di raccontare una storia attraverso ciò che indossa.
Attenzione, il ritorno della letteratura come ispirazione nella moda non rappresenta solo un’estetica nostalgica, ma un modo per rispondere a un bisogno crescente di autenticità e introspezione. In un’epoca in cui il consumismo sfrenato sta cedendo il passo a un approccio più lento e consapevole, la moda letteraria incarna perfettamente il desiderio di una connessione più profonda con ciò che ci circonda. Le generazioni giovani, che rappresentano il futuro del settore, cercano un lusso che parli non solo di esclusività, ma di identità, valori e cultura.
E così, proprio attraverso il linguaggio della moda ispirata alla letteratura, i brand non solo abbracciano un’estetica colta e raffinata, ma si pongono come interpreti di un nuovo lusso, un lusso intellettuale e narrativo che trascende la pura apparenza per diventare un’esperienza di arricchimento personale. Questa rinnovata sinergia tra moda e letteratura ci ricorda che il fascino del passato può convivere con le sfide del presente, offrendo spunti per un futuro in cui moda e cultura continuano a raccontarsi l’una nell’altra.